Frequentemente, parlando con i pazienti, mi accorgo di un errore, fatto in buona fede e per scarsità di informazioni, che produce il risultato opposto al motivo per il quale si affronta il "sacrificio"; mi riferisco al consumo inadeguato o addirittura inesistente nel pasto , delle proteine La composizione di ogni singolo pasto e il rapporto tra i suoi diversi costituenti è molto più importante del semplice conteggio calorico. Ogni pasto è in grado di inviare all’organismo specifici segnali che possono di volta in volta avere valore di stimolo o di controllo metabolico, ormonale e immunologico. È importante , però, sapere qual è la quantità di proteine necessaria ad una persona normale in una giornata qualsiasi: secondo le indicazioni della Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO o OMS). Si tratta di 0,7 g o 0,8 g di proteine per kg di peso corporeo; significa che una persona sana del peso di 70 chili ha la necessità di mangiare circa 50 g di proteine durante una intera giornata. Quota non difficilmente raggiungibile con un'alimentazione varia e completa, l'errore è concentrare la quota proteica in solo pasto ( generalmente la cena) La prima colazione del mattino, infatti, è da sempre uno dei fondamentali punti di stimolo del metabolismo e la quota di proteine da utilizzare fin dal mattino è molto più elevata di quella utilizzata dall’italiano medio o consigliata, purtroppo nelle diete più diffuse (di solito ipocaloriche). Spesso la prima colazione si limita a soli carboidrati, con due fette biscottate, accompagnate da “veli” di miele o di marmellata e da una spremuta di arancia. I carboidrati, nelle prime colazioni delle diete più in voga, la fanno sempre da padroni. La conferma arriva dalle più recenti ricerche, che finalmente avvalorano i segnali che l’organismo, nella sua interezza, riceve dal cibo, ad ogni pasto. Segnali che il corpo umano riceve ogni giorno, fin dal paleolitico, e di cui la scienza sembra accorgersi solo ora. Distribuire le proteine in modo corretto nell'arco della giornata Una ricerca pubblicata nel mese di giugno 2014 sul Journal of Nutrition ha chiarito una volta per tutte che lo stimolo alla crescita muscolare (quindi al consumo di calorie e al dimagrimento), a parità di calorie introdotte, si ottiene distribuendo le proteine della giornata in modo corretto in tutti e tre i pasti della giornata. Invece di focalizzarsi solo sull’importanza delle calorie introdotte nell'organismo, solo pochi ricercatori hanno evidenziato quanto fosse importante scegliere il momento giusto della giornata per assumere certi cibi, sfruttando la loro capacità segnaletica nei confronti del metabolismo. Mangiare la stessa quantità di proteine solo per la cena ottiene effetti profondamente diversi rispetto al distribuirle nel corso dei diversi pasti della giornata, comportamento che migliora la sensibilità insulinica, contrastando così la tendenza a ingrassamento, diabete, obesità e ad altre malattie metaboliche e cardiovascolari. Quando l’organismo riceve un segnale di esclusiva dominanza di carboidrati, riceve un "segnale di allarme" simile a quello stimolato dall’infiammazione da cibo, che rallenta il metabolismo in attesa di ricevere anche lo stimolo proteico. La quantità di proteine, vegetali o animali che siano, necessarie a ogni essere umano e ad ogni bambino rientra in una quantità corretta che spesso non viene rispettata nell’alimentazione quotidiana. Un eccesso di proteine può fare male, ma la giusta quantità, ben distribuita nella giornata, diventa segnale di benessere.