L’intolleranza è una reazione avversa e lenta dell’intestino che non tollera l’ingestione di alcuni cibi verso i quali, con il tempo, sviluppa avversione e sintomi. Non coinvolge dunque il sistema immunitario. Se gli individui allergici devono eliminare del tutto il cibo che scatena la reazione, gli intolleranti possono assumere piccole quantità dell’alimento incriminato senza sviluppare sintomi (fanno eccezione gli individui sensibili al glutine e al solfito),ma è importante individuare una tabella di progressione del “quanto” e del “come” in Italia, il 60% della popolazione è intollerante al lattosio. 3 persone su 4 non sospetta minimamente di esserlo e continua ad assumerne sottovalutando la propria intolleranza. Scoprire di essere intollerante è importante. Le conseguenze sono disturbi di natura diversa, spesso attribuiti ad altre cause, e vanno dai problemi intestinali e digestivi fino a insonnia, irritazioni cutanee e capogiri, anche sintomi difficilmente riconducibili ad un’intolleranza come gonfiore, pesantezza, ritenzione idrica. Un colloquio approfondito nel quale emergano elementi che possano indurre il sospetto di intolleranza , mi spingono a proporre alla persona diete ad esclusione, per individuare l’alimento “incriminato”,avendo verificato con l’esperienza che spesso i test effettuati in laboratorio o presso altre strutture non sono risolutivi sulla diagnosi.